A distanza di ben 7 anni dal precedente lavoro “
Inversus”, ecco finalmente il graditissimo ritorno dei
Malasangre che, con questo terzo album “
Lux Deerit Soli” danno il loro rinnovato contributo al nerissimo mondo del
Funeral Doom. Partiti come sludge doom metal band, sulla scia di quanto proposto dai
Electric Wizard e
Nightstick, sono andati pian piano evolvendosi verso un drone doom/black metal plumbeo e senza troppi fronzoli.
Se già il precedente lavoro risultava di non facile ascolto, questo nuovo platter rincara ancora di più la dose, a partire dalla durata stessa, 72 minuti divisi in due lunghe e lentissime suite.
Rispetto ai lavori passati qui si fanno più marcate le influenze drone, dando al sound del disco una tensione reale, quasi palpabile. Mi hanno riportato alla mente le stesse sensazioni che provai diversi anni fa quando misi su per la prima volta “In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi” dei
MZ 412, quel senso di inquietudine misto all'assenza di speranza che permane anche dopo la fine dell'album.
Come se non ciò fosse già abbastanza opprimente, ecco aggiungersi una punta di black metal, che in un genere come questo rappresenta un'influenza quasi obbligatoria, viste le eguali atmosfere e intenzioni. E' la voce del singer ad essere influenzata maggiormente dal Nero Verbo, uno screaming soffocato e doloroso che accompagna per tutta la durata del disco l'ascoltatore, come un cicerone verso l'ultimo, estremo e consapevole viaggio.
Emergere dal calderone del Funeral doom, un genere che comunque la si pensi, non offre ampi spazi di manovra, non è un'impresa semplice, ma devo dire che i
Malasangre ci sono riusciti molto bene. Bel lavoro.
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