Davvero tanti gli anni di gavetta a carico degli statunitensi
Prototype, gruppo di Los Angeles che nella prima metà degli anni '90 si muoveva originariamente sotto il nome Psychosis. Il loro "Trinity" esce solo adesso per la Massacre ma era già stato rilasciato negli States più di un anno fa. A mio parere sarebbe stato un vero peccato non permettere che questo album fosse distribuito anche in Europa, perché, sebbene non si possa parlare di capolavoro, sono parecchi gli spunti di interesse. Innanzitutto il genere proposto non è dei più inflazionati ed oltretutto viene suonato con competenza e passione. Le radici thrash sono evidenti (ad esempio su "Shine" o "Mind In Motion") ma i Prototype hanno saputo valorizzarle con spunti progressive e tecnici che emergono prepotentemente sin dall'opener "Live A Lie", che fortunatamente non è la solita intro, ma un vero brano dal taglio aggressivo e progressivo. La prima idea, che comunque si mantiene poi per tutto il Cd, è che in campo Europeo potremmo accostarli a dei Valley's Eve o Stygma IV più trasheggianti. Rimanendo invece in casa loro non si possono non citare i Dream Theater ed i Watchtower, ed in parte Nevermore e Cynic. "Pure" richiama l'attenzione sul gran lavoro dei due chitarristi, i quali passano con scioltezza da arpeggi melodici a passaggi speedy, sempre facendo sfoggio di un'ottima tecnica e di buon gusto, aspetti ribaditi sulla seguente strumentale "Utopia". Un altro fattore positivo di questo disco è vedere come i Prototype siano riusciti ad evitare che i pezzi sfuggano loro di mano. Infatti, la media dei pezzi si aggiorna sui quattro minuti, con la sola "Dead Of Jericho" a sforare i sei; non che questo equivalga ad una canzone noiosa: evitano il pericolo l'abbondanza di riffs ed un interessante break finale dalle tinte quasi doom. La componente più melodica affiora invece su "I Know You", comunque ci tengo a ribadire che a farla da padrona su "Trinity" sono le chitarre, mai dome e sempre articolate, che non mostrano davvero appigli per le critiche, mentre è la prestazione alla voce di Levalois ad avere ancora margini di miglioramento. In tempi recenti i Prototype hanno purtroppo registrato la sostituzione del batterista Pat MaGrath, che tanto bene si era destreggiato su "Trinity". Adesso li aspettiamo alla prossima prova, sperando che la Massacre continui a credere in loro. Io ve li consiglio sin da adesso.
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