I
Lord Mantis sono un gruppo di Chicago formato dal bassista cantante
Charlie Fell (Nachtmystium, Von, Von Venien,Avich), dal batterista
Bill Bumgardner (Indian), dai chitarristi
Andrew Markuszewski (Avichi, Nachtmystium, Von, Von Venien, Unholy Trinity) e
Greg Gomer. Se aggiungete che la registrazione era affidata al produttivo
Sanford Parker e la copertina del disco commissionata a
Justin Bartlett che ha lavorato con Watain e Sunn O))), potete capire l'attesa che si era creata per l'uscita di questo disco. La proposta musicale dei Lord Mantis è uno sludge metal corrosivo e putrido nella forma musicale e nel contenuto dei testi, con una chiara e revisionata ascendenza black metal che accompagna l'incedere delle canzoni. Rintracciabili anche le influenze di gruppi che hanno dato un vero tocco personale al movimento sludge, vedi High On Fire. Insomma il disco era pieno di presupposti per attendersi un capolavoro, ma i risultati non possono essere definiti tali. Anche nelle validità delle canzoni nel complesso Pervertor risulta asettico e troppo ripetitivo. Da menzionare comunque il lavoro dei due chitarristi a cavallo tra lo space rock e riff ipnotici e ripetitivi. Ci troviamo di fronte ad una band che comunque non ha riscritto le regole dello sludge metal come sembrava potesse essere dalle attese, ma che comunque ha sfornato un buon lavoro, niente di più. Da segnalare la cadenzata
Ritual Killer, e
The Whip and the Body (forse l'episodio più malato del disco), ma solo per dovere di cronaca. La speranza è che essendo solo al secondo disco il futuro prossimo dei Lord Mantis sia capace di stupirci come ci eravamo illusi per questo Pervertor. Le possibilità ci sono tutte.
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