Hard rock decisamente moderno e prepotente quello proposto dai
Dear Superstar per il terzo album. Una proposta ai confini dell’alternative e, meno spesso, dell’heavy metal, sempre ancorata alla melodia e alla fruibilità dei pezzi. Una proposta, in poche parole, decisamente ruffiana.
Strumentalmente, ci troviamo di fronte a una buonissima band, supportata anche da una voce essenziale ma carica di personalità. Dopo ripetuti ascolti, in effetti, non si percepisce una grande varietà di suoni e soluzioni stilistiche, ma con la giusta fortuna possono arrivare al grande pubblico senza alcun problema.
A mio parere, siamo di fronte a una band troppo “teenage oriented” e la semi ballad Tomorrow ne è la prova lampante. È possibile condannare un gruppo se tenta di uscire da un relativo anonimato e di emergere? Probabilmente no, anche perché lo fa con un disco assolutamente gradevole. Certo, non potete chiedermi di amare questo album, a cui in ogni caso per onestà intellettuale devo comunque riconoscere un voto discreto. A tutti voi consiglio un ascolto preliminare, ma se avete voglia di hard rock anche negli ultimi mesi sono usciti dischi sicuramente più meritevoli.
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