Esordio discografico per gli italiani
Under the Ocean che rilasciano, grazie alla Moonlight Records, questo
"Gates" che introduce il gruppo nell'affollato panorama del deathcore.
La proposta dei nostri è infatti un death metal dal taglio moderno che da una parte strizza l'occhio a gruppi come i Job for a Cowboy e dall'altra ammica a soluzioni svedesi più melodiche.
L'impatto del disco è assolutamente dirompente grazie ad un'ottima produziona e ad una manciata di brani che contengono una sana dose di rabbia e violenza vomitata sull'ascoltatore senza nessuna pausa o compromesso.
Gli
Under the Ocean conoscono molto bene il campo all'interno del quale si muovono ed opportunamente sanno incanalare la loro veemenza sonora all'interno di brani mai lunghi che, anche grazie a questo, non sono mai tediosi o scontati.
Certamente il gruppo non inventa nulla di nuovo adoperando soluzioni già ampiamente sperimentate, ma la loro musica fatta di urla belluine, accelerazioni brucianti, rallentamenti da spezzarsi il collo ed una sottile vena melodica di chiara matrice, come ricordato, svedese, risulta davvero piacevole da ascoltare ed anche da "leggere" visti i testi ispirati al grande Lovecraft.
Trattandosi di un esordio non possiamo che parlare bene di
"Gates" un disco che gli amanti di certe sonorità non devono farsi sfuggire.
Mi auguro solo che gli
Under the Ocean sappiano, in futuro, rendere più personale la loro proposta.
Avanti così!
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