Dalla scarna biografia del gruppo Italiano leggiamo che
Ekatomb nasce senza avere particolari aspettative, ma solo per divertirsi e rilassare la mente nei momenti di delirio.
In realtà
Nil, membro unico del progetto, ci offre una musica che di divertente ha davvero poco.
"Nito" è infatti un nero viaggio alla scoperta degli insondabili abissi della nostra mente, è pura alienazione sonora che atterisce e disorienta.
Siamo di fronte a drone music o dark ambient e, al di là di sterili etichette,
Ekatomb si muove su territori cari ai
Sunn O))) o alle proposte di casa
Cold Meat Industry, facendosi portavoce di un suono desolato e desolante nel quale è semplicissimo perdere se stessi.
Quando ci si trova di fronte a proposte di questo genere, come ho già detto tante volte, non è il caso di parlare di musica in senso stretto, ma solo di sensazioni e stati d'animo che possono essere suscitati da quello che viene fuori dai vostri auricolari (perchè questo genere va sentito in cuffia).
Ognuno giudicherà
"Nito" in base al suo "sentire" ed al suo modo di essere, trovandosi o meno in sintonia con l'album.
Certo è che, se si entra in sintonia con certe frequenze, con certe disorsioni, con i "rumori" che si agitano sullo sfondo, con gli inquietanti arpeggi, diventa facile cogliere la bellezza di un suono come questo, un suono che resta sempre tenebroso, seppur ammaliante, e che sa, con le sue sapienti vibrazioni, farti sprofondare in un vortice di dolore senza luce.
Solo per appassionati.
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