Questo è un lavoro breve diviso tra due formazioni italiane:
Forgotten Tomb e
Whiskey Ritual. Dovrebbe essere disponibile sia in versione cd, con sei brani, che in quella vinilica, però con due pezzi in meno.
Oltre a condividere lo stesso batterista, le bands mostrano similitudini nello stile e nell’attitudine: punk rozzo e brutale con infiltrazioni metal. Un sound rumoroso e sporco, senza compromessi, circondato da atmosfera integralista ed iconoclasta. Anche i testi delle canzoni, con il previsto diluvio di “fuck”, “motherfucker”, “kill”, “die” più annessi e connessi, tendono ad accentuare la scenografia da suburbia metropolitana. I due gruppi ci tengono a comunicare di non avere rispetto per nulla che non sia l’esperienza della strada, di odiare il fatuo mondo borghese, di rifiutare l’ipocrita società e di essere pronti, in qualsiasi momento a scatenare odio, violenza e turpitudini di ogni genere.
I Whiskey Ritual esprimono il tutto con cipiglio volumetrico e minimalista, limitandosi ad un muro sonoro granitico ed essenziale per risultare profondamente “puristi” di questo filone, cioè ostili e viscerali. Ci riescono benissimo.
I Forgotten Tomb si direbbero capaci di un songwriting appena più vario, ma si tratta di sfumature non rilevanti. Anche loro non dimenticano di eruttare un punk metal oltranzista, urlato e caotico, aggiungendo però alcuni rapidi cenni di cori e chitarra solista che non modificano il loro intento di assalto sferragliante. Anche qui, missione compiuta.
Se qualcuno nutrisse ancora vaghi dubbi sulla militanza extreme-punk di questi ragazzi, oltre all’artwork è possibile citare una frase presente nelle note del disco:
"il punk è come un assorbente: sporco, insanguinato e di basso costo. Sposate questa attitudine."Consigliato ai fans del genere.
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