Sulla voce di
Doogie White non c’è niente da dire: ci si leva il cappello e si fa l’inchino. E se per caso non lo conoscete, lascio a voi l’onere di sfogliare la grande enciclopedia del rock per leggerne la storia.
In questo 2012, il buon Doogie riporta in vita i La Paz direttamente dagli anni ’80 e lo fa con un disco di gran classe, che non deluderà in alcun modo tutti gli appassionati hard rock sparsi per il globo. Pezzi convincenti e sinceri, suonati alla perfezione, melodici e curati, che ricordano, a partire dai Whitesnake, tutto quanto è necessario ricordare per rifarsi a determinate sonorità. E non pensate che con il trascorrere del tempo l’hard rock dei La Paz abbia rallentato, perché le sassate ci sono, alternate a spunti più raffinati, ma sempre ugualmente efficaci.
Non ho bisogno nemmeno di farvi un track-by-track, perché nove pezzi sono l’ideale per farsi un viaggetto di una manciata di minuti tutto d’un fiato. Fatelo vostro: qualità assicurata.
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