La band nasce nel 2006 in Veneto e si dedica fin da subito alla composizione di materiale proprio, arrivando a calcare palchi importanti, ma senza trovare possibilità di pubblicare il debutto discografico fino ad oggi. Attesa ripagata da un lavoro davvero ben fatto, in grado di non annoiare l’ascoltatore e di trascinarlo con discreta efficacia dall’inizio alla fine.
La proposta degli
Artificial Wish è un misto tra alternative, nu-metal e metalcore: una miscela che solitamente mi stanca abbastanza in fretta, ma quando è realizzata a dovere è sicuramente d’impatto. Qui la bellezza dei riff, la cura estrema dell’aspetto melodico e delle voci e la produzione contribuiscono a creare un prodotto di valore, che al di là del genere ci consegna una band fatta e finita in grado di competere sul mercato a testa alta.
Ennesima realtà italiana da seguire, dunque: andate a scorpirli.
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