Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:25 min.
Etichetta:Stressed Sumo Records

Tracklist

  1. PITCH & PUTT WITH YOU SLUT!
  2. FIFZTEEN
  3. ELTON CHONG
  4. LET'S DO 'DO THE WHAT NOW?' NOW
  5. MAGNIFIERERER
  6. PLURAL SEX
  7. SHELLSOCK
  8. SHOPPING PLACENTA
  9. HIYA HIGHER HIRE
  10. MORE THAN ONE SEAMLESS

Line up

  • Rich Collins: guitar
  • Gavin Poole: guitar
  • Sam Lloyd: bass
  • Darren Cooke: drums

Voto medio utenti

Il terzo (dopo Whores e We’ll Go Machete) contatto del sottoscritto con la Stressed Sumo Records di Neil Cooper (dei Therapy?) e Phil Rhodes parla il linguaggio del post-rock strumentale e a profferire tale forma di comunicazione sono gli You Slut!, quartetto inglese già assunto agli onori della critica con il precedente “Critical meat”.
Visto il genere musicale e le modalità operative selezionate è fatale indicare i seminali Don Caballero come principali modelli dei nostri, in un elenco d’influenze che non può prescindere comunque nemmeno dalla citazione di Dysrhythmia, Mogway, Rodan e Hella.
Una compagnia piuttosto “importante” e autorevole a cui gli You Slut! si accostano forti di una notevole sensibilità creativa e di un’opportuna flessibilità, realizzando un prodotto in cui l’ampia trama di soluzioni armoniche pur stratificate ed imprevedibili, non smarrisce mai (o quasi mai) quel senso di persuasione melodica necessario ad evitare l’onta del “bravi, ma basta”.
Non dico che “Medium bastard” possa essere apprezzato con “leggerezza” anche da chi non è avvezzo a questi suoni, eppure è innegabile che nei suoi momenti meno obliqui ed angolari si possa parlare addirittura di un approccio quasi “radiofonico” alla materia.
E’ il caso di "Let's do 'do the what now? Now”, “Hiya higher hire” e “More than one seamless” in cui il preponderante humus rumoroso e l’innato istinto sperimentale si stempera in un volubile ed etereo gusto melodico, lo stesso che ritroviamo nelle suggestive “Fifzteen” e “Plural sex”, in cui, però, emerge in maniera piuttosto evidente un approccio più vicino al concetto di prog / fusion.
Chi ama le atmosfere maggiormente viscerali e frenetiche potrà rinfrancarsi con “Pitch & putt with you slut!” (con tanto di tocco vagamente Tarantiniano …), "Elton Chong” è forse il pezzo dove l’equilibrio tra isteria e armonia raggiunge il suo apogeo, mentre tocca a “Magnifiererer”, “Shellsock” e “Shopping placenta” mettere alla prova la concentrazione dell’ascoltatore, sottoposta a questa continua fluttuazione sonica fatta di fraseggi spezzati, parabole sghembe e pulsanti aritmie.
Gli appassionati del settore riceveranno delle rassicuranti conferme da questi venticinque minuti di musica irrequieta, cerebrale e matematica, capace, magari, con la dovuta cautela, di compiacere anche qualche rockofilo meno navigato, incuriosito da un’istallazione artistica devota ad una configurazione di astrattismo in qualche modo “sostenibile”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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