Terzo album per la formazione austriaca
The Sorrow, che rispetto ai due precedenti conferma sia lo studio di registrazione a Monaco, Germania, sia il produttore Toni Meloni (Caliban, Die Toten Hosen). In questo modo il sound del gruppo rimane fissato su coordinate molto moderne, tra metalcore e melodic death, pur se in quest’ultima realizzazione si nota un maggior sforzo nella frantumazione degli schemi.
I brani risultano infatti più accidentati che in precedenza, con ritmiche pesanti e spesso indiavolate ma continuamente spezzettate da aperture melodico-drammatiche e da qualche soluzione maggiormente ragionata. Si tratta comunque di un disco dai sapori forti, con questa alternanza un poco schizofrenica tra rigurgiti hardcore, thrash, death, vocals urlate e cori imponenti, assalti urticanti e brevi inserti elettronici. L’altalena di implacabile metal ultraheavy e spiragli di accessibilità, quando ben coordinata, porta buoni risultati come “Afflictions”, “Paragon in charity”, l’agrodolce “Farewells” o la frastagliata “Weight of the world”, però tende a diventare stancante alla distanza, specie per chi non è abituato a questo tipo di metal dal taglio modernista.
Abbiamo dunque un disco interessante, ad opera di una delle band oggi più quotate in terra austriaca, ma indicato ai fans di nomi come Killswitch Engage, Heaven Shall Burn, Chimaira, ed altri del genere.
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