Tornano i tedeschi
Frames da Hannover, Germania. E tornano con la loro proposta musicale, interamente strumentale, e fatta di uno strano miscuglio di prog rock, alternative, con sonorità spesso oniriche e volutamente sonnolente, quasi a voler avvolgere l’ascoltatore in un morbido mantello di note, prima di sedurlo con le sue tracce. I dieci brani che compongono questo “
In Via”, infatti, vanno secondo me intesi come un tutt’uno, il cui ascolto può provocare le due reazioni opposte: noia e torpore, oppure un piacevole senso di straniamento, che riesce a condurti tra le pieghe delle varie tracce, ed a cogliere appieno lo spirito dei Frames. Ciliegina sulla torta, alle tracce 2 e 10 troviamo alcuni brani di “
Stufen” di Herman Hesse, recitati dalla voce del maestro stesso. Ulteriore dimostrazione che il progetto Frames affonda le sue radici nella tradizione del romanticismo tedesco, e nel tentativo di recuperare sonorità che, al giorno d’oggi, sembrano non appartenere ad un mondo ormai troppo rumoroso, troppo veloce, troppo pieno di bianchi e neri. “In Via” è un ascolto consigliato a chi vuol tentare di ritrovare una dimensione intima, a chi ha bisogno (e quanto ne ho io, mannaggia…) di rallentare, di fermarsi un attimo, smettendo di riflettere in continuazione. A volte, per godere delle cose belle della vita, bisogna solo star fermi e lasciarsi vivere….
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?