I Tal’Set di Trieste pubblicano tramite la concittadina ATMF il loro album di debutto.
Scelta originale quella su cui ruota il concept di “ La via del guerriero”, ovvero l’opera della scrittore Carlos Castaneda. e più precisamente lo sviluppo concettuale degli insegnamenti degli shamani Mesoamericani e delle loro conoscenze magiche e spirituali. Da qui la definizione di Toltec Black Metal.
Dal punto di vista musicale stiamo parlando di un black metal melodico, omogeneo nella durata del disco con il suono della doppia cassa sempre in primo piano e inframmezzato da parti che mettono in evidenza la parte concettualmente più ascetica, ricordando sonorità tipicamente indiane per atmosfere e melodie (vedi Il vecchio alla stazione, Mescal, Gli atlantidi di Tula,Fermare il Mondo, L’ultima danza). Proprio queste, a mio avviso, spezzano un po’ troppo il pathos più metal del disco (ottime La via del guerriero, Intento e Follia controllata), ma qui siamo strettamente alle considerazioni personali. Da sottolineare il cantato in italiano, sempre comprensibile che consente la fruibilità totale dell’opera.
Ottimo dal punto di vista concettuale, ancora da smussare dal punto di vista musicale la proposta dei Tal’Set riuscita solo in parte. Ma originalità e complessità fanno de La via del guerriero un buon e personalissimo disco.
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