Il Black Metal dei
Kain non aggiunge molto a quanto già proposto dal genere, tutt'al più riesce a dare un tocco di personalità in alcuni frangenti, nei quali il cantato, in tedesco, di David Seifert assumi connotati marziali e declamatori ("Fleischeslust", "Verkünder Des Hasses"), quasi a mo' di comizio, rievocando quasi i momenti in cui il Führer incitava ed arringava dal Reichstag.
Viste le proprie origini, vengono dalla Baviera, i Kain sottolineano nella loro biografia, proprio a scanso di equivoci, il concetto
No politics, just METAL !!!, e se non possiamo che essere d'accordo con queste affermazioni, sono altre, tra quelle che accompagnano "Omega", a far storcere un po' il naso.
Infatti, l'album viene presentato con la sontuosa definizione:
Killer debut album from Germany's Hottest Pagan Black Metal Band... diciamo vera solo a metà, i Kain sono indubbiamente tedeschi ed al debutto sulla lunga distanza, mentre se c'è qualche piccola perplessità sul corretto accostamento della definizione Pagan al loro Black Metal, è sicuramente un po' esagerato l'impiego dell'aggettivo superlativo
hottest.
Diciamo che si tratta di un lavoro onesto, con influenze di Cradle of Filth, Agathodaimon o Graveworm, discretamente suonato e registrato, con alcuni momenti interessanti, sopratutto "Freiheit Ruft", "Sturz Des Lichtbringers" e "Nephilim", ed una piccola sorpresa nel finale, quando in coda all'outro strumentale "Ausklang" troviamo come ghost track la loro reinterpretazione di "Out Of The Dark" di Falco, artista Pop austriaco che dalle nostre parti dovremmo ricordare per un paio di hit degli anni '80 come "Der Kommissar" e "Rock Me Amadeus".
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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