I
Charlie Shred sono bruttini. Da vedere eh, sono proprio bruttini. Quindi sicuramente possiamo dire che non è il look la cosa su cui i 4 svedesi puntano per sfondare nel mondo della musica. E dire che 3/4 di loro già hanno fatto un buon passo in questo mondo, facendo parte dei
ReinXeed, band che negli ultimi anni ha sfornato dischi di ottimo livello quali "Majestic" e "1912".
Quello che mi chiedo io è quindi: perchè? Perchè metter su un'altra band, con gli stessi membri (tranne uno), che suona praticamente la stessa musica, per la stessa etichetta e con un disco in uscita lo stesso anno? Onestamente, non sono ancora riuscito a darmi una risposta e penso che difficilmente ne arriverà una sensata.
L'unica cosa che cambia rispetto ai ReinXeed è un'inspiegabile cambio al microfono:
Tommy Johansson infatti, mastermind e asso pigliatutto in fatto di strumenti suonati, passa dietro alla batteria (oltre a provvedere alle backing vocals e ad alcune parti di tastiera e chitarra), mentre il buon
Calle Sundberg si sposta dalla chitarra al microfono.
Cambio che, a tutto dire, penalizza e non di poco i Charlie Shred.
Se infatti Tommy è un cantante di tutto rispetto, capace di sfoderare prestazioni decisamente sopra le righe, Calle si dimostra un performer mediocre, dalla voce acuta ma poco incisiva, che a tratti ricorda quella del primo James Hetfield, risultando monotono e spesso addirittura fastidioso. L'abbondante quanto imbarazzantemente palese uso dell'auto-tune poi è da ergastolo.
Un altro elemento che convince poco è, stranamente, la chitarra dell'altro Johanssen, che dei ReinXeed è invece uno dei punti di forza: qui gli assoli sembrano troppo spesso slegati dal resto della canzone, riducendosi a meri esercizi di stile di nemmeno grandissima qualità.
In mezzo a questi difetti si stagliano 11 canzoni tutto sommato piacevoli da ascoltare, che nulla tolgono e nulla aggiungono ad un genere ormai saturo, quel power metal melodico di stampo scandinavo che tanta fortuna ha generato ma che inizia un po' a puzzare di stantìo.
Disco quindi consigliato a pochi irriducibili. Se volete davvero dare una chance a questi musicisti, procuratevi i loro lavori coi ReinXeed, tutt'altro spessore. "
Charlie Shred" è un album semplicemente discreto, semplicemente anonimo, semplicemente evitabile. Alla fine, i
Charlie Shred sono bruttini anche da ascoltare.
Quoth the Raven, Nevermore..
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?