Dopo circa un decennio dalla formazione della band, possiamo finalmente dire che i nostrani Lykaion ce l’hanno fatta!
Nothin’ but Death è infatti il loro primo album che arriva dopo vari esperimenti sia musicali che nella line-up; trovano adesso la formazione ideale per ottenere la fiducia della label Bakerteam Records vedendosi riconosciuti i propri meriti. La nostra redazione li ha seguiti sin dalla loro prima proposta
The Equilibrium of the Hidden partenza non del tutto felice per una band che ha pian piano saputo costruirsi una certa personalità e ottenere risultati degni di nota, come ci avevano già dimostrato con l’Ep
Swallowed by the Sea nel 2010. Già dall’artwork, molto curato e originale, si nota che molto è cambiato e la band ha iniziato ha curare anche i particolari.
Ne vien fuori una proposta eterogenea che si porta dietro alcuni elementi che li avevano caratterizzati in passato: un metal se vogliamo in parte gothic ma orientato sul power in molti frangenti, dal secondo piano atmosferico ma anche tagliente grazie a delle battute più forti di ispirazione tipicamente thrash. Anche un hard rock con alcuni leggeri riferimenti al prog (all’italiana anche questo). Questo è Nothin’ But Death, un riuscito quadretto di una già vissuta carriera musicale.
Brani dalla struttura elaborata ma molto gradevoli e subito assimilabili come ad esempio
“Empty”; più martellanti
“A Cold Summer Day” o
“The Dance” e sfacciata in tutti sensi
“Fuck You (I Love Myself)”, peccato solo per il titolo banale.
Dieci pezzi, né troppi né pochi (ma qualcuno in più ci starebbe stato bene) in cui si nota una già acquisita professionalità anche se ho come avuto l’impressione che sia presente un’eccessiva prudenza dovuta al debutto ufficiale, e qualche azzardo in più avrebbe dato maggiore slancio all’album. In parte qualcosa del genere la troviamo con l’ultima traccia,
“Dimenticherai”, con testo ibrido tra inglese e italiano, quest’ultimo mediato da un cantato ancora più pulito, un brano bifronte che rappresenta la visione rock di casa nostra. O meglio ancora con
“Passion Kills” che fa ben sperare per le future uscite della band.
Era ora! Adesso però direi che è arrivato il momento di iniziare di mostrare i denti!
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