La one-man band toscana
Lucus A Non Lucendo prende vita nel 2009 per volontà del solo
Martyr. Il primo anno viene dedicato esclusivamente alla stesura dell'intero concept, segno dell'importanza centrale data ai testi, e solo successivamente viene concretizzato il lato musicale di questo “
Phylosophycal Black Purity”.
Un intro di oltre tre minuti fatto di un ossessivo arpeggio di chitarra, tastiere sulfuree e inquietanti sospiri, ci introduce in quello che sarà un viaggio fatto di dolore e angoscia, con una meta oscura e senza fine.
Musicalmente abbiamo a che fare con un buon
Black/Doom metal atmosferico con forti inclinazioni rivolte al
Funeral Doom e all'
ambient più nera.
I brani, per 3/5 della durata superiore ai 10 minuti, hanno il lodevole pregio di traghettare l'ascoltatore lungo il concept dell'album senza annoiarlo, attraverso chitarre ripetitive di matrice
black metal e aperture melodiche tetre e rassegnate. Un ruolo importante viene giocato dalle parti vocali: agghiaccianti urla di chiara ispirazione “
Burzumiana” e uno screaming realmente convincente, si alternano a passaggi sussurrati e parlati di notevole espressività emotiva. Disperazione e realtà si mescolano in questo debutto che, forse per alcune soluzioni un po' ingenue, potrà risultare ancora acerbo, ma che nel complesso ho trovato validissimo e sincero, meritevole delle attenzioni di tutti gli amanti delle sonorità più oscure e introspettive.
Magari non saremo di fronte ad una capolavoro, ma certamente un buon debutto, supportato da un altrettanto valida e curata presentazione grafica: l'album è edito in sole 300 copie in un'unica ed elegante edizione in digipack.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?