Per il terzo album degli
Hellyeah, Vinnie Paul e soci provano ad aggiustare il tiro, ed a presentare un prodotto più in linea con la loro vecchia fan-base. “
Band of Brothers” infatti, contiene al suo interno qualcosina che vi farà pensare al tipico Pantera-sound, condito come sempre dalle vocals di Chad “Mudvayne” Gray… Ecco, potremmo dire che, almeno stavolta, la band ha cercato di suonare più variegata, evitando di fossilizzarsi su un sound che risultava sterile e poco creativo. Da qui a dire che “Band of Brothers” è un capolavoro ci passa il tempo che ci vorrà a completare la Salerno-Reggio Calabria, ma almeno il ciccioso Vinnie ed i suoi soci sembrano aver capito che la direzione di “Stampede” non avrebbe poi portato lontanissimo.
Momenti dunque altalenanti per questo cd; segnalo in positivo songs come “
War in Me” o “
Why Does it Always”, dove la potenza della produzione rende il sound degli Hellyeah davvero aggressivo e potente. In giro per il cd troverete di certo qualcosina che vi aggraderà, dai momenti più melodici come “
Drink Drank Drunk” o “
Between you and Nowhere” alle sassate contaminate di “
Rage/Burn” o la title track. Un discreto calderone sonoro, dove le tante influenze dei singoli membri sembrano finalmente cominciare a prendere una direzione unica, ma in cui, secondo chi vi scrive, la mancanza di una vera identità artistica castra il prodotto sin dalle fondamenta. Chi vivrà vedrà.
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