Dopo un demo ed un EP completamente autoprodotti, i francesi
Pictured tagliano il traguardo del primo album con questo
"The Strand Of Time" patrocinato dalla Klonosphere. La loro proposta musicale si pone l'obiettivo di far coesistere al suo interno vari elementi presi da differenti sottogeneri che compongono il complesso arabesco del mondo metal: ecco quindi che su un guitarwork ispirato dall'heavy tradizionale con qualche spruzzata di speed/thrash e alcune reminescenze death si inserisce lo scream del cantante Niko Beleg, capace di dare quel pizzico di cattiveria che non fa mai male. Metal moderno con una buona dose di tamarraggine e tecnica, soprattutto nei frangenti solisti, con brani piuttosto articolati e complessi che sanno bilanciare con giudizio le differenti anime alla base della musica dei Pictured, anche se probabilmente "The Strand Of Time" manca delle cosiddette hits, ovvero di brani capaci di colpire sin dal primo ascolto. A volte si ha come l'impressione che la band si attorcigli su se stessa, alla ricerca di cambi di tempo, riff e momenti atti a rimarcare le indiscutibili doti tecniche delle due asce, invece che dedicarsi con maggiore cura all'impatto e al groove dei pezzi.
Una proposta talmente eterogenea ha il potenziale per accontentare i fan di diversi generi, ed i Pictured hanno le qualità tecniche e compositive per riuscire nell'impresa. "The Strand Of Time" è un buon punto di partenza, ma come tutte le opere prime non è esente da difetti e aggiustamenti che la band dovrà necessariamente operare per fare il salto di qualità.
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