"De Contemptu Mundi" è la prima uscita per i
Dryades, formatisi solo l'anno scorso anche se dall'unione di musicisti già attivi da anni, sia nella scena Metal sia con proposte legate alla musica medioevale, due anime che scopriamo convivere nelle quattro composizioni che fanno parte di questo demo.
I risultati non incontrano, però quelle che potevano essere le aspettative, il binomio tra gli strumenti tradizionali (trai quali la cornamusa, il liuto, il corno o l'oboe), e quelli più moderni e
metallari (che nell'occasione restano il più delle volte in secondo piano), non suscita particolari entusiasmi, un limite che si riscontra anche nella prova vocale della cantante Serena Fiandro.
Indubbiamente l'idea di rielaborare melodie e liriche del passato, per quanto già sfruttata, ha sempre un suo fascino, e se la titletrack, messa giustamente in apertura, possiede intensità ed un certo ritmo, le successive tre canzoni sfilano via piatte e piuttosto monotone.
Non so se per cambiare questa
sensazione potrebbe essere sufficiente una decisa accelerata, andando a concedere maggiore spazio agli strumenti elettrici, infatti, se l'intento dei Dryades fosse pure quello di privilegiare la componente folk e medievale, dovranno comunque trovare il modo di dare maggior calore e colore alle proprie composizioni ed esecuzioni.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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