Ok. Chiudete fuori dalla porta i problemi del vivere quotidiano, del lavoro (se siete tra i fortunati che ce l’hanno …) o della sua irreperibilità, l’arroganza del mondo “reale”.
Chiudete le persiane, abbassate le serrande o smorzate le luci. Ora inserite nel fedele lettore “The antikythera method” dei
Centric Jones e sedetevi tranquilli, o meglio ancora sdraiatevi, magari indossando le cuffie e lasciatevi permeare da questo
mindscape luminescente ed immaginifico, saturo di rarefatte espansioni cosmiche, fluorescenze
psych-edeliche, spirali ipnotiche e imprevedibili, il tutto modulato da scansioni ritmiche rigogliose e pulsanti.
Sono sicuro che l’effetto sarà
benefico e
straniante, almeno se siete intrigati da una dimensione sonica capace di evocare le ambientazioni
space-rock degli Ozric Tentacles, fantasmagorie Floyd-
iane, bagliori delle melodie instabili figlie della gloriosa scuola di Canterbury e magari anche qualche piccola connessione con l’arte dei primi Porcupine Tree.
Artefici di questo caleidoscopico viaggio onirico – musicale (ispirato al più antico calcolatore meccanico della storia, progettato in Grecia nel I secolo a.C. per determinare le posizioni astronomiche), solo approssimativamente descritto nelle parole precedenti, sono Tobe London e Chris Fourneir, due multistrumentisti davvero capaci, creativi e visionari, i quali hanno voluto a loro fianco la voce eterea e passionale di Laurie Larson, perfetta nell’interpretare il ruolo di guida poetica e spirituale in questa forma di fascinosa
alienazione.
Difficile, se non impossibile, in un contesto come questo, effettuare delle graduatorie nelle canzoni o estrapolare i momenti più significativi … il disco va fruito e valutato nella sua totalità e considerato veramente come una sorta di esplorazione in dodici tappe di mondi lontani e misteriosi, da affrontare con la mente sgombra e recettiva.
Ne consiglio la somministrazione anche come diversivo all’ascolto di suoni maggiormente energici e concreti … abbandonare la “realtà” e lasciarsi portare “lontano” dall’immaginazione senza certezze, magari per un breve periodo, è un esercizio di notevole utilità e se per farlo è sufficiente l’ausilio di un “sano” frammento circolare di policarbonato e alluminio, direi che non è necessario aggiungere altro per motivarne il plausibile acquisto.
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