Riemersi da poco dopo una lunghissima inattività durata ben sei anni, i francesi Seth rifanno capolino fra gli appassionati del black sinfonico con la riedizione – tramite Season Of Mist – del loro famoso album d’esordio “Les Blessures de l'Âme” a cui è stata cambiata, con scelta altamente discutibile a mio avviso, la cover originale.
In attesa della pubblicazione di materiale inedito coloro che non li conoscono (ma anche coloro che li hanno sentiti solo nominare) possono colmare la propria lacuna lasciandosi “cullare” dalle oscure melodie del debut album di una delle principali black metal band francesi del periodo pionieristico.
Canzoni articolare e dalla lunghezza importante in cui è facile riconoscere l’influenza degli Emperor (era il 1998 e la band norvegese brillava come poche nel firmamento black metal), un sound ricco, atmosfere sulfuree unite a brillanti passaggi melodici, fecero di “Les Blessures de l'Âme” un must per i frequentatori dell’underground di fine anni 90.
Ancora oggi è facile restare rapiti dall’opener “La Quintessence du Mal” o dalla seconda parte di “Hymne au Vampire”, canzoni notturne nell’intimo che ci riportano ad un genere ancora non tristemente “disperso” in mille rigagnoli contaminati.
Chiudono il cd due bonus tracks – “Les Sévices de la Peste” e “Corpus et Anima” – che, fortunatamente, non abbassano la qualità generale dell’opera.
In attesa che gli show teutonici con i Bethlehem, restituiscano la voglia di stupire ai Nostri, l’ascolto di “Les Blessures de l'Âme” è più che consigliato a chi pensa che la Francia estrema si debba identificare solo in Mutiilation e Deathspell Omega.
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