Per brevità e chiarezza ho segnalato questa band come “heavy metal”, ma in realtà i
Warfare di Udine preferiscono definirsi “neoclassical groove metal”, etichetta un po’misteriosa che loro ci illustrano con il presente Ep di sei tracce, seconda realizzazione dopo il demo d’esordio “The Revenge”.
Diciamo che lo stile della formazione accorpa diversi elementi, alla ricerca di una proposta non legata solo ai canoni di un filone preciso, che possa spaziare sull’orizzonte heavy in maniera più ampia e trasversale rispetto al passato. Soluzione che oggi è adottata da un’infinità di musicisti, basandosi sulle proprie influenze e caratteristiche.
Nel caso dei friulani, la base è solidamente ancorata al death e alla sua attitudine rabbiosa ed ostile, con vocals rugginose e qualche potente sfuriata ritmica. Il lavoro chitarristico, però, soprattutto il solismo di Cristiano Antonutti, è di tipo assai più “tecnicista” grazie a scale veloci e cascate di note che possono effettivamente ricordare un sound “classicheggiante” legato al metal tradizionale. L’atmosfera dei brani rimane costantemente tesa e cupa, alla ricerca di un pathos drammatico, ma troviamo anche alcune concessioni melodiche, vedi l’efficace title-track.
Rimane comunque la sensazione di una personalità in divenire, uno sviluppo delle canzoni ancora troppo frammentato e passaggi che potrebbero essere migliorati in coesione. Anche gli spunti della lead, uno dei punti fermi e fondamentali del gruppo, pur interessanti e piacevoli, tendono alla lunga a riproporre lo stesso schema smarrendo parte dell’impatto iniziale.
Siccome le idee ci sono, penso che i Warfare abbiano modo e tempo di fare ulteriori passi avanti sulla strada del loro “NeoGroove metal”.
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