Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:40 min.
Etichetta:Autoproduzione

Tracklist

  1. EL VERMONTS
  2. FLAMMIPHER
  3. LEGATO BLUESUMMER
  4. RE CECCONI
  5. FAVORITE GARDEN
  6. LOVERS’ EYES
  7. ROCK BOY
  8. QUORE I’M SICK
  9. GOLGOTA MUNTARI
  10. THE MOUNTAIN SONG
  11. VENERE

Line up

  • Andrew: vocals, guitar
  • Edy: drums
  • Alberto: bass

Voto medio utenti

Sono solamente in due ma fanno un "bel" frastuono, e con quell'aggettivo intendiamo dire non solo che il rumore prodotto sia notevole, ma anche la qualità di quanto proposto: il combo padovano nasce nel 2005 e dopo aver dato alla luce l'esordio "Suisound" nel 2007 (recensito a suo tempo dal nostro Marco Aimasso) eccoli tornare a distanza di 5 anni con questo "SIM", un disco che onestamente mi aspettavo completamente diverso, avendo letto in giro di sonorità punk o stoner, mentre a mio avviso, e senza averli mai sentiti prima, i Little Boy Lost assomigliano più ad un folle incrocio tra i vecchi Soundgarden intramati con soluzioni darkwave e postcore, sebbene poi ogni brano sia un po' storia a sè a causa delle molteplici sfaccettature del gruppo.

La doppietta iniziale "El Vermonts" e "Flammipher" è azzeccatissima nonchè di un notevole impatto propriamente metal che non mi attendevo da una formazione del genere, peraltro perfettamente amalgamato con i momenti più pacati e sulfurei che danno un'ottima soluzione di alternanza: purtroppo l'aspetto vocale è quello che convince meno, la parte pulita è poco carismatica ed ipnotica, mentre in quella più aggressiva svelata su "Flammipher" sembra di ascoltare un Lemmy spompato ed onestamente è un peccato che la musica non sia accompagnata da un cantato all'altezza.

L'album scorre su queste coordinate, ma da supporter laziale non ho potuto non notare immediatamente il brano intitolato "Re Cecconi", indimenticato angelo biondo dello scudetto capitolino: non sono a conoscenza del testo e del perchè del brano ma sicuramente mi ha fatto piacere anche perchè si tratta di un buon brano, delicato nella parte iniziale e quasi hardcore nel proprio incedere successivo.

Un disco che ha stravolto, in positivo, le mie aspettative questo "SIM": aggiustando il tiro sulla parte vocale, o divenendo un trio con l'ingaggio di un vero vocalist, il tutto potrebbe assumere davvero una valenza sorprendente. Le idee ci sono.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.