Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:47 min.
Etichetta:Lion
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WHAT ELSE CAN I DO
  2. DIGGING
  3. MOTHER
  4. YOUR TIME
  5. CONDEMNED
  6. FLYING BLIND
  7. CREEPY
  8. DISEASE
  9. AFRAID
  10. MY WORLD
  11. SEED

Line up

  • Ryan Leclair: vocals
  • Deny Boucher: guitars, backing vocals
  • Bryan Cote: bass, acoustic guitar
  • Niall Mellors: drums

Voto medio utenti

Provengono dai dintorni di Toronto questi Smeer, un quartetto che si è formato circa sei anni fa e che propone un hard rock senza infamia e senza lode, ben lontano dal raggiungere livelli di eccellenza ma che comunque non può neanche essere giudicato in maniera del tutto negativa. Il problema di un lavoro come "Loud and clear" non è certo di tipo formale, anche perché non ci vuole molto a capire che questo è un prodotto piuttosto curato, e che la band possiede discrete capacità compositive e interpretative, purtroppo però l'ascolto delle undici tracce incluse non riesce a trasmettere grandi emozioni, e in generale "comunica" ben poco... Il fatto è che il disco è un po' troppo scontato e nella norma, non c'è un solo riff o linea vocale che non sappia di già sentito e questo è sicuramente un buon motivo per farsi venire dei dubbi, alimentati tra l'altro dall'impressione che i canadesi vogliano sfruttare il successo dei conterranei Nickelback, con i quali è abbastanza inevitabile fare un paragone. Il confronto nasce dal fatto che gli Smeer, così come la band di Chad Kroeger, sembrano avere una grossa predilezione per il lato "romantico" del rock duro e per i brani contraddistinti da una forte impronta melodica. In poche parole quasi tutto l'album è composto da canzoni di questo tipo, anzi direi che mano a mano che si procede nell'ascolto c'è un progressivo alleggerimento del sound. Le granitiche "What else can I do" e "Digging", poste all'inizio del cd, sono sicuramente gli episodi più pesanti che vi si possono trovare, ma già con le seguenti "Mother" e "Your time" la situazione cambia e c'è un brusco passaggio a sonorità molto più soft e rilassate, che in realtà ci accompagnano fino alla fine del lavoro visto che anche i restanti pezzi sono tutti più o meno dello stesso tipo. Oltre a questo devo aggiungere che c'è anche un altro piccolo particolare che fa nascere qualche perplessità, ho infatti notato che tra i credits di questo disco sono stati inclusi i nomi dell'hairstylist e del make-up artist che si occupano dell'immagine degli Smeer... Niente di male in tutto ciò, ma forse in futuro il gruppo dovrebbe concentrarsi un po' di più sulla propria musica e cercare di proporre qualcosa di meno prevedibile invece di stare a perder tempo dal parrucchiere!!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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