Parto da una considerazione personale.
Quando sento qualcosa di vicino ai
Mogwai, soprattutto quelli dei primi album, il mio giudizio tende a non essere obiettivo.
Troppe le emozioni ed i sogni che gli scozzesi mi hanno regalato con dischi meravigliosi come
"Rock Action" o
"Come on Die Young" per poter mantenere una parvenza di serenità emotiva nel parlare di loro.
Cosa centra tutto questo con i nostrani
Acid Food qui alle prese con il loro primo EP dopo un demo del 2010?
Semplice, le tre tracce dell'album gridano
Mogwai da ogni singola nota.
Tutto, dalle altmosfere alle armonizzazioni, tende verso quel post rock strumentale dei miei eroi di Glasgow.
Ora, se dovessi valutare l'originalità del disco, il mio giudizio dovrebbe essere negativo. Invece le emozioni che queste lunghe divagazioni chitarristiche, che esplodono improvvise per poi tornare nel loro normale solco di dolcezza, sanno provocarmi, fanno pendere l'ago della bilancia verso una promozione a pieni voti.
Non so quanti dei nostri lettori apprezzino un genere che con il metal ha poco da spartire, tuttavia se sapete chi sono i
Giardini di Mirò, se amate gli
Explosion in the Sky e se sognate, come me, con le melodie eteree, psichedeliche e carezzevoli degli scozzesi di cui sopra, non lasciatevi sfuggire questo dischetto.
Certo, tre brani sono pochi, ma non ve ne pentirete lo stesso.
Se il vostro orizzonte musicale si ferma agli
Iron Maiden, lasciate perdere invece.
Buon viaggio.
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