Tornati in attività nel 2009, i deathster olandesi
Antropomorphia ritornano oggi sul mercato musicale con questo nuovo
"Evangelivm Nekromantia", forti dell'appoggio della label tedesca
Metal Blade. In un periodo in cui molti si mettono a ripercorrere (spontaneamente o per semplice opportunismo) le orme tracciate dai grandi del passato come Entombed, Dismember ed Autopsy, la band guidata dal vocalist
Ferry Damen non si lascia tentare dai richiami old school (ultimamente sembra sia sufficiente che un gruppo richiami le band prima citate per gridare al miracolo) e porpone un death metal carico di groove e con una venatura melodica tuttaltro che fuori luogo. Pezzi come "The Mourned And The Macabre", "Dabauchery In Putrefaction", "Impure Desecration", "Psuchagogia" o "Nekrosophia" sapranno catturarvi ed indurvi a scapocciare nei loro rallentamenti sulfurei e a pogare come matti nelle parti più tirate, grazie ad un rifferama semplice ma efficace ed al growl possente di Ferry. Durante i 45 minuti di "Evangelivm Nekromantia" alcuni passaggi riportano alla mente i
Bloodbath, ma francamente tacciare gli Antropomorphia di essere una band-clone è decisamente un'esagerazione, ma il paragaone può forse aiutare ad inquadrare meglio la proposta del combo olandese.
In definitiva, "Evangelivm Nekromantia" è un godibile album di death metal, che non ha la pretesa di diventare un nuovo pilastro del genere, ma che ha l'onestà di non volersi forzatamente accodare al carrozzone revivalistico.
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