Il nuovo lavoro dei
Dew-Scented può tranquillamente essere descritto con due semplici aggettivi:
Thrash moderno, infatti i nostri propongono un lavoro veloce, violento e poco aperto ad innesti melodici, caratterizzato da riff taglienti e batteria sostenuta, il tutto accompagnato da un tipico cantato stile hardcore abbastanza piatto ed anonimo.
La recensione potrebbe in sostanza finire qui, infatti la band non vira minimamente dal sentiero tracciato e confeziona undici tracce molto simili l'una all'altra, miranti soprattutto a colpire duro e in maniera incessante, sacrificando la varietà in favore della violenza e della potenza, rendendo, purtroppo, l'album troppo lineare e prevedibile ed annullando totalmente un qualunque tipo di “effetto sorpresa” che avrebbe reso il tutto più digeribile ed appetibile.
Entrando un po' più nel dettaglio debbo riconoscere che mi sono trovato davanti ad un gruppo sicuramente molto preparato e sicuro dei propri mezzi, capace di imbastire trame molto dirette e senza fronzoli, ma che non è riuscito ad allargare il raggio d'azione della propria costruzione musicale, risultando, quindi, carente dal punto di vista delle tematiche strumentali, ridotte in sostanza a: riffing di matrice thrash sostenuto e roccioso, accelerazioni in doppia cassa tritacarne e stacchi solistici poco convincenti ed anonimi. Proprio su quest'ultimi mi sento di insistere perché li ho trovati davvero
poco ispirati e messi lì più per creare un break o un ponte tra inizio e fine del brano che per altro, un fatto questo che mi è dispiaciuto molto, visto che in un album di impronta thrash i soli di chitarra sono importantissimi, in quanto danno quella sorta di “valvola di sfogo” che suona quasi “liberatoria” per l'ascoltatore. Una
nota positiva, però, va sicuramente data alla sezione ritmica, infatti la batteria passa agevolmente da classiche ritmiche speed a feroci innesti di doppia cassa fino a devastanti bordate groovy, il tutto con una naturalezza ed efficacia che testimonia l'alto tasso tecnico posseduto dal gruppo e del quale accennavo qualche riga sopra.
In conclusione devo, con rammarico,
bocciare questa nuova uscita dei Dew-Scented consigliandone l'ascolto soltanto a coloro che cercano lavori abbastanza lineare e compatti, violenti ma poco originali, avvertendo però della scarsa longevità che può avere questo
“Icarus”, il quale, secondo me, è uno quei tipici lavori destinati a prendere polvere sugli scaffali.
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