Un giorno di qualche mese fa, il chitarrista Chris Sanders prende il telefono, chiama David Ellefson (Megadeth) e Ken Mary (Alice Cooper, Impelliteri, Fifth Angel) e ci aggiunge il singer William King e il tastierista Adam Emmons: nascono così i
Knight Fury, band potenzialmente in grado di creare qualcosa di ottimo.
Purtroppo, come spesso succede, il risultato non è all’altezza delle aspettative. Un hard rock roccioso, melodico ma incredibilmente possente e spesso vicino al classic metal. Strumentalmente siamo su livelli altissimi e la voce è davvero ottima. Ma il disco passa nello stereo una volta, ci passa la seconda e…boh, quanta è la voglia di ricominciare nuovamente? Davvero pochina. Il motivo è presto spiegato: la musica dei Knight Fury pesca un po’ qua e un po’ là dalle sonorità hard rock e metal più conosciute, mischiandole in brani fondamentalmente anonimi. E’ un peccato, però, perché a volte pare proprio che il disco possa decollare, ma non accade mai, lasciando l’ascoltatore con tanto amaro in bocca.
Dopo gli Angels Of Babylon è la seconda volta che Ellefson mi frega con dischi trascurabili: perché lo fai, Dave? Da te mi aspetto sempre il meglio, cribbio.
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