Primo album per questa band svizzera formatasi nel 1999. I nostri quattro “vicini” (tre maschietti più una gentil pulzella) con questo ‘Plastic Love’ creano un dischetto nelle intenzioni piacevole ed interessante, ma ai fini pratici, di poco spessore e di interrogativa, reale, efficacia. Tentare di unire i Type O’ Negative (passati di recente alla Spv) a Marilyn Manson, innestando l’ibrido creato in un contesto prettamente Wave ‘80 non è una cosa di facile realizzazione, diventando così una coltello a doppia lama… si rischia di “creare” un qualcosa di spettacolare, ma anche di tagliarsi profondamente qualora le cose non funzionassero a dovere: ed è proprio la seconda ipotesi forse quella che sposa meglio il debut di Neospastics. L’opener ‘Songs For Assholes’, ad essere onesti stupisce per la sua voluta, ignorante innocenza, ma poi il lento degrado e la staticità si impadronisce pian piano del dischetto man mano che l’ascolto procede (i ritmi, il songwriting ed il piano sembrano assomigliarsi l’uno agli altri), fino ad arrivare a ‘Here From Mars’, canzone che risprona un minimo l’atmosfera. Altra song che comunque non è male è ‘Love Behind Your Sky’, il cui minimalismo ed il cui mood ricorda da vicino i grandissimi Bahuaus… ma è tutto qua. Interessante (meglio dell’originale) e nulla più, il remix di ‘Dance Another Day’ da parte di Mr. Tilo Wolff, direttamente dai Lacrimosa. Forse il prossimo lavoro sarà meglio e più ispirato.
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