La Cyclone Empire, etichetta che apprezzo particolarmente, da alle stampe il nuovo, quarto, lavoro dei finnici
Gloria Morti che con
"Lateral Constraint" sferrano un altro attacco all'arma bianca volto a distruggere ogni cosa gli si possa parare davanti.
Il death/black del gruppo è, infatti, concepito per non fare prigionieri, poggiandosi su una serie di brani che avanzano come carri armati tra le linee nemiche e che fanno dell'impatto il loro maggior pregio.
La musica dei
Gloria Morti ha un taglio epico ed una connotazione guerresca che mi fanno pensare ai
Sabaton declinati in chiave estrema e quindi ad una proposta costantemente in tensione sulle corde dell'assalto di cui vi ho detto all'inizio.
"Lateral Constraint" sa unire momenti in cui è il death metal europeo ad essere protagonista, con le sue partiture dure e serrate e i vocalizzi in growl, ad altri in cui il gruppo si spinge in territori di matrice symphonic black metal all'interno dei quali emerge, dirompente, la carica epica e magniloquente dell'album.
Brani come la splendida
"Hallucinations", sicuramente la migliore del lotto, oppure
"Our God is War", un titolo che è il manifesto dei nostri, anche in linea con la loro immagine militare, sono esempi evidenti di come si dovrebbero scrivere canzoni estreme in grado di non lasciare respiro all'ascoltatore esaltandolo, contemporaneamente, grazie al loro taglio irresistibilmente eroico.
Certamente i finlandesi non sono degli innovatori e non verrano citati tra i capostipiti di qualsivoglia corrente musicale, tuttavia la loro musica è sincera, suonata molto bene, e dannatamente coinvolgente.
Se siete alla ricerca di un album duro, immediato, feroce e "vittorioso", comprate
"Lateral Constraint", vi farete un graditissimo regalo.
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