Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:55 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. NEXUS AOSOTH
  2. LYKANIA HEKATE
  3. ADHARMA
  4. GLORY-CROWNED SON OF THE THOUSAND-PETALLED LOTUS
  5. THE HOLLOW WEDJAT
  6. THE SLOUGHED SCALES OF SEPERATION
  7. VITALISING THE RED-PURPLE IN ISHET ZENUNIM
  8. BLACK KUNDALINI

Line up

  • Cain Letifer: Guitars, Vocals, Nexion 131
  • Semjaza 218: Guitars, Bass, Nexion 218
  • Akhkhar: Bass, Nexion 333
  • C.Docre: Drums, Nexion 156
  • ar-Ra'ad al-Iblis: Poetry, Nexion 358

Voto medio utenti

Lugubri melodie di tastiera ci danno il benvenuto nel mondo del Typhonian Black Metal, etichetta che i greci Acrimonious hanno scelto per definire la loro proposta musicale.
"Sunyata", che è il secondo lavoro di lunga durata del gruppo, al di là delle fantasiose etichette è in realtà un album di feroce black metal che da una parte risente dell'influenza norvegese, Mayhem soprattutto, e dall'altra presenta spunti che ci riportano direttamente agli anni '80 ed alle frange estreme di quel periodo come Celtic Frost o Mortuary Drape , il tutto condito con una atmosfera mistico/occulta che permea la musica rendendola affascinante e viscida.
L'influenza preponderante resta, tuttavia, la prima, ed infatti gli Acrimonious si lanciano nella costruzione di lunghi brani che sono vere e proprie rasoiate di black metal "classico" in cui gelidi intrecci di chitarra, in tremolo picking costante, costruiscono un muro sonoro impenetrabile sul quale, minacciosi, si stagliano vocalizzi aspri ed evocativi inneggianti al signore degli abissi e che molto devono all'opera di Attila Csihar sull'indimenticabile "De Mysteriis Dom Sathanas" del gruppo di Øystein Aarseth.
La grande capacità dei greci sta nel saper costruire brani "semplici" che hanno, tuttavia, un impatto dirompente soprattutto per merito di sottili ma efficacissime variazioni nel riffing, altrimenti incessante, delle chitarre che si contrappongono, sublimandole, a intuizioni melodiche geniali come accade, ad esempio, nella parte finale da brividi di un brano semplicemente meraviglioso come "The Sloughted Scales of Seperation" ed in genere in tutte le composizioni dell'album.
"Sunyata" viaggia quasi sempre su alte velocità, in particolare nella seconda parte, ma non perde mai l'equilibrio delle sue strutture e quell'alone misterioso e ritualistico che avvolge le note, donando loro un fascino oscuro e quasi pericoloso, e rende plumbea l'atmosfera di un lavoro che a volte sembra trasformarsi in un mantra pronto ad invitarci in un mondo fatto di riti blasfemi ed oscuri presagi nel quale i musicisti si trasformano in sacerdoti che recitano le proprie nenie.

Gli Acrimonious si confermano, dunque, una grande realtà della scena estrema ellenica attraverso un album per certi versi epico ed evocativo che è in grado di colpire emozionalmente l'animo di chi lo ascolta per merito delle sue spire minacciose e intriganti e che, pertanto, non deve mancare nella collezione di chi si professa amante della nera fiamma.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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