Che gli Entombed amassero realizzare cover era cosa universalmente risaputa. Nessuno stupore quindi di vederli pubblicare questo doppio cd interamente dedicato a loro interpretazioni di classici altrui più o meno famosi. La motivazione ufficiale è la ricorrenza del 15° anniversario di vita della formazione svedese, quella reale è di essere presenti sul mercato senza grossi sforzi creativi in attesa del nuovo album, previsto per i primi mesi dell'anno venturo, alla quale si aggiunge il piacere di mostrare a tutti quali e quante influenze hanno contribuito al consolidamento dell'Entombed-sound, da tempo in equilibrio tra l'iniziale ferocia death metal e le successive aperture heavy rock. Differenti stili, epoche, artisti, rivisitati dalla band quasi sempre in grado di trasmettere qualcosa di proprio alle canzoni, un marchio personale segno di forte coinvolgimento che allontana il pericolo di un banale esercizio di stile. I più attenti lo avevano già percepito ascoltando il mini cd "Black juju", pubblicato nel 1999 per la Man's Ruin e qui riproposto in maniera quasi integrale con il suo fiore all'occhiello "Mesmerization eclipse" dei seminali Captain Beyond. Altre interessanti perle d'annata, che rappresentano forse la parte più gustosa dell'antologia, sono la celeberrima "Kick out the jams"(Mc5) resa particolarmente pesante nella visione Entombed, "21° Century schizoid man"(King Crimson) ben realizzata ma inferiore alla versione dei VoiVod, ed ancora una tellurica "God of thunder"(Kiss) e gli immancabili ed abusati Black Sabbath e Motorhead. Per quanto riguarda l'aspetto prettamente metal degli scandinavi, fedeli agli originali i due brani dei S.O.D. e brutale l'omaggio ai mai troppo elogiati Venom, folkloristici quanto si vuole ma padrini di intere scene musicali forse ancor più cabarettistiche di loro. Meno eccitanti le esecuzioni di stampo punk e poco efficace anche il brano del mellifluo Hazlewood, con il duetto tra il rugoso Petrov ed una gentile cantante che non mi è parso particolarmente riuscito. Come tutti gli albums di cover, i tributi, i greatest hits, non definirei "Sons of Satan..." un lavoro indispensabile, anche se posto in vendita ad un prezzo contenuto, però contiene momenti piacevoli ed ottime canzoni che gli Entombed riescono ad interpretare con nerbo ed impegno, per cui un pensiero all'acquisto lo si può tranquillamente fare, in attesa del loro nuovo disco.
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