Gli
Asaru sono in giro dall'ormai lontano 1995, ma sono riusciti ad esordire solo nel 2000 con l'EP
"Baalpriku" prima di sciogliersi temporaneamente nel 2007 quando il vocalist e leader
Frank Nordmann si spostò ad Oslo abbandonando la nativa Germania.
Finalmente due anni dopo, a seguito della rinascita, gli
Asaru hanno rilasciato il loro primo disco di lunga durata e adesso, dopo altri tre anni, ritornano sul mercato con questo
"From the Chasms of Oblivion" rilasciato da Schwarzdorn Production.
Questa breve biografia mi serve per inquadrare un gruppo che pur essendo tedesco suona un black metal che di tedesco non ha davvero nulla, cosa molto strana per gli esponenti della scena di un paese che si è sempre distinto per l'originalità, prima ancora che per la qualità, della sua proposta.
Gli
Asaru invece sono svedesi nel suono, nelle atmosfere, nelle melodie, nell'approccio.
Questo significa, da una parte, rinunciare ad essere originali e a ripercorrere la strada di
Dissection e
Naglfar, le due maggiori fonti di ispirazione del gruppo, ma significa anche, dall'altra parte, riuscire a scrivere brani incisivi e violenti, in cui malvagia feralità e strisciante melodia convivono in maniera molto convincente.
"From the Chasms of Oblivion" è, infatti, un album ben riuscito, suonato con perizia e attitudine, che può contare su una manciata di brani che sanno essere brutali ed oscuri senza rinunciare, ripeto, ad una buona dose di melodia, dal sapore epico, come il black metal svedese, appunto, ci ha insegnato nel corso degli anni.
Per dirla tutta, gli
Asaru hanno concentrato i brani migliori nella prima metà del CD, mi riferisco in particolare a pezzi come
"Blind Obedience" e
"Fortapt I Dødens Favn" che davvero rievocano le gesta dei nomi citati più sopra, mentre la seconda parte del lavoro scivola via piuttosto anonimamente senza risultare, tuttavia, brutta.
In ultima analisi, se amate il suono svedese del metallo nero, se siete cresciuti ascoltando lavori come
"Diabolical" o
"Storm of the Light's Bane" e se non avete la pretesa di ascoltare qualcosa di anche minimamente originale, vi consiglio di rivolgere il vostro interesse verso questo gruppo tedesco/norvegese.
Ne sarete ripagati.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?