Alltheniko - Back in 2066 (Three Head Mutant Chronicles)

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:49 min.
Etichetta:Pure Steel Records

Tracklist

  1. LAND OF SALUATION
  2. TICKER FOR THE FIREBALL
  3. WILL THE NIGHT
  4. DANCE OF MUTANT KNIGHT
  5. HORIZON
  6. STRUGGLE TILL THE SUNSET
  7. RIDERS TO ROUEN
  8. NEW WORLDS HERO
  9. BASTARD RABBLES
  10. 2066
  11. BACK FROM THE OTHER SIDE
  12. DANCE OF MUTANT KNIGHT (VIDEO)

Line up

  • Dave Nightfight: vocals, bass
  • Joe Boneshaker: guitars
  • Luke The Idol: drums, percussion, vocals

Voto medio utenti

Come direbbe Emmett Brown… Grande Giove!

Queste le prime parole che mi sono venute in mente guardando la copertina, non tanto per l’artwork quanto piuttosto per il titolo e per il font in stile digitale con cui è scritto.
E in effetti questo album un po’ come una DeLorean lo è….

Nonostante il nome dato all’album di futuristico non c’è nulla per quanto riguarda la musica, gli Alltheniko adesso sotto le grazie della Pure Steel Records ancora una volta si propongono con un metal che si erge attraverso un’ispirazione tipicamente classica, rimandandoci a quando il Metal era semplicemente “Metal” e non era necessario accostare una sfilza di tag, giustamente necessari vista l’eterogeneità delle proposte che ne sono derivate. Nelle liriche invece troveremo il racconto di questo viaggio immaginario andata e ritorno nel futuro descritto quasi a mo’ di concept.

Le citazioni in questo quarto lavoro del trio italiano continuano a sprecarsi e, come era stato per i loro lavori precedenti, potrete risentire lo stile dei mostri sacri dell’armata new wave britannica con qualche eco continentale, il tutto senza mai cadere nell’emulazione potendo puntare su una proposta ormai più che definita. Dopo l’introduttiva “Land of Salvation” che farebbe pensare a una realizzazione new age, i nostri premono immediatamente sull’acceleratore con i riff impetuosi di Joe Boneshaker in “Ticket for the Fireball” che continueremo a sentire lungo tutto il tragitto, insieme a un’interpretazione superba di David Nighflight che vanta delle doti non indifferenti con le quali ci regala spesso degli acuti possenti, il tutto diretto dalla martellante batteria di Luke the Idol.
Vi capiterà anche di sentire tastiere o synth posti però molto in secondo piano non intaccando la resa di un disco che punta la sua forza in questo suo essere genuino, e la bontà di questa aggiunta è testimoniata per dirne una dalle note di “Struggle till the Sunset” come anche in “Riders to Rouven”, i pezzi migliori di Back in 2066.

Da “Dance of Mutant Knight” è nato un videoclip (potete guardarlo in basso e sarà contenuto nel cd) che è tutto un dire, molto simpatico.

Se cercate un album che riesca a farvi evitare di continuare a corrodere la vostra collezione di classici questo è il disco che fa per voi. Prosegue così la serie positiva firmata Alltheniko, testimoni del fatto che possiamo tranquillamente parlare ancora di Metal, senza se e senza ma.


Recensione a cura di Salvatore Sanzio

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