Der Weg Einer Freiheit:
"il sentiero verso la liberazione".
Un sentiero che il gruppo tedesco ha iniziato a percorrere nel 2009 con il debut omonimo e che oggi, dopo lo straordinario EP
"Agonie" dello scorso anno, li conduce alla definitiva consacrazione grazie a "
Unstille", lavoro che segna la piena maturità per
Nikita Kamprad e soci consegnandoci una realtà di assoluto valore nel panorama black metal odierno.
Liberazione e
libertà.
Due concetti che permeano la musica del gruppo bavarese rendendola unica e personale. Rendendola vera.
Il black metal che ci viene servito nei sei brani di
"Unstille" è molto semplice, lineare e non ricorre a nessun particolare artificio per stupire.
La violenza si intreccia con la melodia, una melodia malinconica e quasi autunnale, con naturalezza, senza forzature, dando vita ad un fluire, libero, di emozioni e sensazioni che non possono non sorprendere per la loro profondità espressiva.
Se all'inizio del loro cammino i
Der Weg Einer Freiheit erano un gioiello ancora grezzo, adesso la loro musica si è fatta piena, carica di emozione e di sentimento, ricca cioè di una atmosfera quasi soffice, pacata, come quella di un campo innevato in cui ogni rumore è ovattato ed il freddo ci stringe nella sua morsa senza ululare, ma facendolo in silenzio.
La capacità più grande del gruppo è quella di saper scrivere melodie splendide, sia nei momenti in cui il sibilo del black metal primigenio diventa fragoroso, sia quando la musica rallenta, descrivendo circoli di malinconia che sono gocce di pioggia su una finestra affacciata sul buio di un mondo che, sdegnato, sembra rifiutarci.
"Unstille" unisce, in piena libertà, chitarre taglienti e frenetiche con arpeggi e momenti riflessivi che sembrano quasi piangere per la loro carica umorale, senza che mai ci si possa dimenticare di stare ascoltando un album di black metal.
Il freddo, la violenza, le dissonanze, sono infatti i tipici connotati del metallo nero che qui troviamo amalgamati in un tessuto sonoro che non rinuncia, tuttavia, ad una sua forte personalità, patrimonio del black tedesco, e ad un taglio epico/evocativo sviscerato in lungo ed in largo nei brani del disco.
Già i brani.
Difficile citarne solo uno in particolare.
Sia che i
Der Weg Einer Freiheit scrivano un pezzo lungo (12 minuti) ed articolato come l'iniziale
"Zeichen", che da sola spazza via l'80% delle produzioni black contemporanee e ci offre un riassunto di tutte le caratteristiche del gruppo, sia che si cimentino nelle affascinanti e stupefacenti melodie di
"Vergängnis", che tocca davvero le corde più profonde dell'animo grazie alla sua triste malinconia, la qualità risulta sempre altissima e davvero difficile da riprodurre con le semplici parole.
Se
"Unstille" fosse un quadro, i suoi colori sarebbero quelli dell'autunno.
Se dovessi descriverlo con una sola parola userei
"libertà".
Non crediate che il black metal possa essere solo satana e odio perchè è di più.
Molto di più.
E i
Der Weg Einer Freiheit sono qui a testimoniarlo.