Perché mai un gruppo svedese con alle spalle 25 anni di onoratissima carriera dovrebbe mettersi a fare un album di cover francesi, cantato interamente in francese e autoprodotto? Qualcuno potrebbe rispondere “Per soldi”, qualcun altro “Per pubblicità”, qualcun altro ancora “Per me è la cipolla”. La risposta è tanto semplice quanto scontata, roba che il Rasoio di Occam ci fa una pippa: perché sono i
Therion e
la folie è parte fondante del loro DNA.
I Therion, per i pochi di voi che non li dovessero conoscere, nascono nell’ormai lontano anno di grazia 1987 in Svezia da un’idea di Christofer Johansson, sotto il nome di Blitzkrieg, ed erano dediti ad un death metal pesantemente influenzato dai leggendari Celtic Frost. Col passare del tempo (e dei moniker) il loro suono mutò profondamente, fino ad arrivare a al symphonic metal odierno, un symphonic estremamente pomposo e orchestrale, vero segno distintivo della band. Una band a cui è sempre piaciuto esagerare, sia nel numero dei componenti sia nel tipo di musica, passando per le varie scelte fatte negli anni a livello compositivo.
E cosa c’è di meglio se non partorire un album di cover francesi per il proprio 25esimo anniversario? Ma niente! Ed è per questo motivo che
Christofer Johansson e soci hanno deciso di realizzare questo “
Fleurs du Mal”, ispirandosi solo per il titolo al celebre romanzo di Baudelaire, dando il via tra l’altro al “Flowers of Evil Tour”, ultimo tour della band prima della pausa in vista della realizzazione della loro prima Opera vera e propria.
E il disco come già detto è una serie di rivisitazione in chiave orchestrale,
à-la-Therion come direbbero in Francia, di diverse canzoni tipiche della tradizione francese del ‘900, tutte cantate in lingua originale dalla coppia Lori Lewis e Thomas Vikstrom e ampiamente condite di un’ironia facilmente percepibile tra le note. E il risultato devo dire che è davvero molto buono: le canzoni sono tutte interessanti e rese alla grande dalla band (questa volta “limitata” a 6 elementi più diversi special guests), risultando divertenti e globalmente decisamente godibili. Una su tutte è la divertentissima (a livello musicale) cover di “
Je n’al Besoin que de Tendresse” di Claire Dixon, emblema del tipo di lavoro che hanno voluto realizzare i Therion per festeggiare il loro 25esimo anniversario.
Insomma, qui dentro non ci trovate i
Therion di “Theli”, ma nemmeno quelli di “Lemuria” o “Sirius B”, trovate un gruppo che dopo 25 anni di sudate sue e giù per il mondo ha deciso di sedersi un attimo e divertirsi come si deve, riuscendo nel contempo a creare buona musica, divertente e ben interpretata. E scusate se è poco.
Quoth the Raven, Nevermore..
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?