Il ritorno sulle scene degli
Spektr, a distanza di ben
sei anni dal precedente
"Mescalyne", è un inno alla pura
alienazione.
Raramente mi è capitato, infatti, di trovarmi di fronte ad un lavoro in cui il senso di estraniazione, inquietudine, vuoto, fossero così forti e vividi, tali cioè da rendere l'ascolto di
"Cypher", questo il titolo scelto, una esperienza tanto affascinante quanto dannatamente pericolosa.
Il duo parigino, tra i migliori esponenti di quello che possiamo definire
experimental back metal, è riuscito a comporre un album perfetto per essere la colonna sonora della fine del nostro pianeta così come lo conosciamo adesso, ed è riuscito a dare vita ad un prodotto in cui l'originalità la fa davvero da padrona.
"Cypher" è un album completamente
strumentale in cui sfuriate black metal dal taglio decisamente moderno, di scuola
Deathspell Omega o
Belkètre, si amalgamano con lunghe divagazioni dark ambient e noise/industrial, in un costante fluire di atmosfere morbose, malate, oscure e sottilmente inquietanti.
Il nuovo album del gruppo parigino, il quarto, ha il fascino del male, il gelo delle dissonanze norvegesi, il livido fetore delle industrie che, grigie, ammorbano i nostri cieli e l'eleganza di una ballerina classica che volteggia soave prima della sua inevitabile morte.
Gli
Spektr, in omaggio al loro monicker, ci consegnano una musica intangibile, fredda come la morte e tagliente come mille lame e non rinunciano, nemmeno per un secondo, ad essere ossessivi, violenti e, paradossalmente, caldi e avvolgenti.
Tutti i brani dell'album si muovono in mille direzioni diverse, unendo sapientemente l'atmosfera dell'ambient alla distruttività del black metal, la follia dell'industrial alla improvvisazione del jazz, fino a creare una lunga colonna sonora che farà la gioia di tutti coloro i quali cercano un approccio nuovo ed originale alla
materia nera di cui
"Cypher" è intriso.
Sin da ora l'album si candida come una delle migliori uscite in ambito estremo e il nome degli
Spektr dovrà essere preso come punto di riferimento quando si vorrà sperimentare con la musica dura.
Mostruosi.
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