Sono passati diversi anni dal mio ultimo
contatto con gli
Ibridoma, ben cinque, quanti ne sono trascorsi da "Page 26" sino al nuovo "Night Club", nel mezzo l'autointitolato album esordio, uscito nel 2010 sempre sotto SG Records.
E sempre di Heavy Metal si tratta, di quello mai troppo semplice o banale, che ha una delle sue peculiarità sopratutto nell'istrionismo e nella versatilità di Christian Bartolacci, cantante dal timbro particolare e poco canonico che ben si incastra all'interno delle scelte musicali degli Ibridoma, un percorso che si snoda tra Iron Maiden, Dream Theater e Megadeth con massicce dosi di Hard Rock, anche perché non disdegna qualche puntata verso soluzioni più
easy, come avviene nel caso di "Businessmen" o di "Face to Face", brani in cui i Megadeth sembrano incrociarsi con i Motley Crue.
Non che questo sia poi chissà quale problema, infatti, seppur l'opener "Eagles from the Sky" metta in mostra un taglio spiccatamente Heavy, il songwriting degli Ibridoma continua ed essere vario e ben poco prevedibile, peraltro suonato altrettanto bene e con un ottimo gusto negli assoli, come testimoniano quelli piazzati su "Cold Light of Moon" (riuscita nelle sue melodie accattivanti e vagamente moderniste) o nella
thrashy "Seven Days of Death".
Per quanto si siano affidati ad un produttore esperto, quale lo statunitense Michael "Elvis" Baskette (Limp Bizkit, Ratt, Alter Bridge, Stone Temple Pilots), una resa sonora maggiormente Heavy e più
calda avrebbe giovato a "Night Club", ma c'è già di che essere soddisfatti.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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