Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:21 min.
Etichetta:Disorder Recordings

Tracklist

  1. SHE WILL BE THE ONE
  2. THE PUNISHMENT
  3. BRING DOWN THE KNIFE
  4. EMPTY VESSEL
  5. BLACK JUDAS
  6. I KILL EVERYTHING I FUCK

Line up

  • Bob Fouts: bass
  • Zack Simmons: drums
  • Jeff Wilson: guitars
  • Jon Woodring: guitars, vocals
  • Zion Meagher: vocals

Voto medio utenti

Negli Stati Uniti dal 1980 ad oggi saranno esistite circa 20 formazioni, in attività o meno, che si sono chiamate Doomsday ed ovviamente questo nuovo quintetto non può fare a meno che esordire non solo con il monicker ma anche col nome di questo EP a titolo "Doomsday", tanto per non correre il rischio di emergere un minimo dal marasma che si crea con Google nel cercare questo termine, figuriamoci nell'andare a memoria: per la serie, facciamoci del male!

Questo quintetto di disgraziati viene dall'Illinois, Chicago (quindi non da confondere con gli altri provenienti dal Texas e dall'Arizona) e rappresentano un side-project di Chrome Waves, Nachtmystium e Goatwhore, proponendo un death metal OOOOOLD style, molto grezzo e d'impatto, basato principalmente su mid-tempos evocativi e rocciosi che tutto ad un tratto, come perfettamente tratto dal manuale del classico death metallaro, dilaniano in accelerazioni in 4/4 e riffoni di quelli che ti vengono immediatamente in maniera spontanea appena imbracciata una chitarra elettrica con un bell'overdrive attaccato, e tutto sommato questo non è un male, anzi.

Sebbene la proposta sia a dir poco elementare e senza alcuna pretesa di originalità o personalità, c'è da dire che questo "Doomsday" è talmente canonico che è impossibile che non piaccia: magari non entusiasma, magari non ci interessa, ma di sicuro non si può dire che faccia schifo, altrimenti dovremmo dire lo stesso di tutto il death/thrash metal anni '80.

Idee e carisma sotto zero, ma carriolate di metal ed acciaio fuso a iosa: se amate il death metal mitteleuropeo di tanti anni fa, con una piccolissima concessione alla melodia in fase di assolo, una base thrashosa ed una dedizione al mosh più selvaggio in sede live questi ennesimi Doomsday non potranno lasciarvi indifferenti.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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