E' proprio vero che ormai siamo nell'era della globalizzazione e che la tecnologia ci fa apparire tutto così vicino ed a portata di mano: non conoscendo questi
Arcanum Sanctum informandomi sono venuto a sapere che si tratta di una formazione russa giunta al suo secondo album. Essendo appassionato dell'ex Unione Sovietica e dei posti sperduti nel mondo e vedendo che il trio non proveniva dalle scontatissime Mosca o San Pietroburgo per curiosità sono andato a vedere su Google Maps dove fosse questa famigerata
Komsomol'sk-na-Amure, città dalla quale i nostri provengono: madonna mia santissima!
Sono, come si dice in gergo tecnico, davvero in culo alla luna: laggiù. tra la Cina e la Mongolia, tanti kilometri sopra Vladivostok, dove una normale giornata di febbraio porta i venti gradi sottozero in tutta tranquillità...
Nonostante sempre Google Maps riporti da lì a casa mia ben 11.738 km di distanza per un viaggio di 156 ore (una settimana!) il loro cd è qui sulla mia scrivania e per giunta esce per l'italianissima
Buil2Kill Records, roba che 10 anni fa questi poveretti a quest'ora starebbero cacciando nella tundra a mani nude, altro che death metal!!!
Ed invece non sono nemmeno male, moooolto meglio di tantissimi altri gruppi ascoltati in vita mia! Certo, non stiamo parlando di un gruppo di prima fascia, ma certamente è lodevole il loro death metal melodico sull'imprinting dei vecchi e validissimi
In Flames a cui gli Arcanum Sanctum, monicker che depista non poco e non c'entra nulla con la musica proposta, si rifanno fortemente: è un peccato che i brani migliori siano a metà disco invece che all'inizio, perchè la tripletta "
Rain Imprints", "
Beware the Dreamer" (la migliore) e "
The Last Drops of Sanity" (stupenda!) in apertura di cd avrebbero fatto davvero un altro effetto ai più e venduto assai meglio il prodotto.
Noi che il disco ce lo ascoltiamo tutto più volte siamo immuni a certe logiche ma di certo queste cose nel mondo "normale" aiutano non poco...
In generale invece molto migliori le parti più melodiche e di effetto che quelle dove il terzetto pesta più sull'acceleratore, troppo anonime e banali, benchè ben realizzate.
Davvero da lodare e da premiare, sia per la qualità effettiva di questo "
Veritas Odium Parit" sia per il coraggio e la costanza di proporre tutto ciò da un mondo così lontano dal mercato metal europeo.
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