Italians do it better!Non è sempre così, bisogna ammetterlo, ma quando accade quanto orgoglio nell’affermare che un nostro connazionale è riuscito a distinguersi per qualcosa di bello, importante e valido.
Ecco, il nostro chitarrista e compositore Enzo Ferrara, in compagnia del polistrumentista polacco Vito Lis, è riuscito in questa impresa: pensare, scrivere, suonare e produrre un gran disco.
Non ci credete? Guardate, basta davvero poco: ascoltatevi l’opener e poi cospargetevi il capo di cenere. Progressive metal di elevata qualità, che evolve ben presto in un genere ibrido, in cui niente è precluso e in cui la chitarra di Ferrara domina incontrastata, arrivando a sfiorare vette soprattutto Satrianesche, ma senza disdegnare una strizzata d’occhio a guitar hero molto più sperimentatori.
Nemmeno una parola cantata in tutto il disco, ma davvero non se ne sente la mancanza, grazie a melodie articolate e di valore, supportate da una struttura ritmica monumentale e di grandissimo impatto.
Un ascolto a questo ottimo album è quantomeno obbligatorio, andate a scoprire il mondo del
Syncromind Project: se questo è l’inizio il futuro potrebbe regalarci veramente una band da dieci e lode!
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