Tanto power, tanto sano heavy metal, tanta cazzonaggine..e cosa salta fuori? Ma
"Impact is Imminent" dei
Cyclophonia, mi pare ovvio!
Un attimo..forse non è così ovvio vero? D'altronde i 6 (ora 5) norvegesi sono al loro debutto discografico per la Battlegod Productions, ma se di debutti del genere se ne vedessero, o meglio sentissero, più spesso sarebbe un bene per tutti.
Chiariamoci, i Cyclophonia non inventano ne rivoluzionano nulla e il disco non è di quelli da spellarsi le mani dagli applausi, ma è un onestissimo e stilisticamente impeccabile connubio tra il power metal di stampo più moderno e un heavy metal a cavallo tra gli anni '80 e '90, il tutto condito da una particolarità: due voci.
Si ok, mi direte "Minchia sai che particolarità!" e invece..e invece la particolarità c'è, perchè i due vocalist sono entrambi rivolti verso la parte alta del pentagramma, sfornando due prestazioni parallele e mai invasive l'una dell'altra.
Per il resto scordatevi pure tastiere, cori e coretti, pantagrueliche sinfonie o masturbazioni musicali di ogni tipo: qui si suonano 36 minuti di fottutissimo metal, di quelli che in un modo o nell'altro ti prendono letteralmente a pugni sul grugno. D'altronde, lo dice il titolo stesso, l'impatto è imminente.
E che di impatto si tratti è innegabile, anche se globalmente ci sono due o tre dettagli che col tempo andranno decisamente migliorati, uno su tutti la coesione tra le varie parti di chitarra e il resto della canzone. Buon disco insomma, anche se non di quelli da ascoltare per giorni interi.
Quoth the Raven, Nevermore..
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