La Polonia, in ambito metal, è famosa per una florida scena death metal e per una scena black metal marcia e feroce.
Esistono, come sempre, delle eccezioni. I
Luna ad Noctum ne sono un esempio.
Giunti al loro quinto lavoro, i nostri propongono un symphonic black metal a metà tra
Cradle of Filth e
Dimmu Borgir, molto elegante, curato, melodico al punto giusto e suonato con buona padronanza degli strumenti.
Niente di particolarmente originale, sia chiaro, ma questo
"Hypnotic Inferno", concept album sulle allucinazioni e sui metodi per curarle, è un prodotto piacevole da ascoltare, bilanciato com'è, tra interessanti spunti melodici, soprattutto in certe partiture di chitarra e negli assolo, ed un suono che non rinuncia ad una buona dose di cattiveria.
Non siamo di fronte ad un "vero" disco di black metal: i puristi del genere, infatti, storceranno il naso, non essendoci in questi brani quella malignità e quella oscurità che dovrebbero essere le colonne portanti del genere, ma se si è disposti a rinunciare a questi elementi si potranno apprezzare brani come la veloce
"You Are What You Are", sorretta da un riff portante particolarmente indovinato e caratterizzata da un sapore quasi thrash, o la bella e melodiosa
"Abnormal Pain", fortemente influenzata dai vampiri inglesi, ed in genere le varie composizioni dell'album, tutte dotate di spunti interessanti.
Ricordandovi che la produzione e la cura grafica di questo prodotto sono a livelli molto alti, vi consiglio di dare una possibilità ai
Luna ad Noctum se siete amanti della musica "estrema ma non troppo"...
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