Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:40 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. COMRADE OF DEATH
  2. INCARNATION OF EVIL
  3. INTERNAL WAR
  4. HORDE OF ANGRY DAEMONS
  5. INFINITY
  6. GENOCIDE GENERATION
  7. THE TRUTH
  8. BEYOND SENSUAL
  9. ANOTHER BEING WASTED
  10. NINE ANGELS

Line up

  • Mauser: guitars
  • Novy: vocals, bass
  • Hiro: guitars
  • Doc: drums

Voto medio utenti

Secondo full-lenght per i Dies Irae di Mauser (Vader), spalleggiato come sempre dal drummer della band polacca, Doc. Line-up identica al predecessore quindi, con Novy (Devilyin) al basso e alla voce e Hiro (Sceptic) alla chitarra. Come per gli altri lavori sono nette le influenze sia dei Vader che di band quali Morbid Angel; musicalmente si tratta della prosecuzione ideale del discorso intrapreso con "Immolated" (2000), del quale vengono ancor più estremizzate le intenzioni, grazie anzitutto alla produzione perfetta ad opera di Wojtek e Slawek Wieslwscy. Tecnicamente, si tratta di un lavoro ineccepibile, suonato alla perfezione (fuorché forse per le lead e per i soli, un po' sottotono), benché qualche dubbio sulla veridicità di alcune parti di batteria sia destinato a rimanere sino a quando non si vedrà per la prima volta la band in azione dal vivo (possibilità finalmente ventilata dallo stesso Mauser). Per quanto riguarda invece le songs, si resta su un terreno sempre a cavallo tra le sonorità del death metal più moderno e le incursioni in terreni ancor più brutali, specie quando la band calca maggiormente sulle accelerazioni, come in "Horde of Angry Daemons", furioso brano da annoverare tra i più riusciti di questo "The Sin War". Ma non tutto l'album resta su queste coordinate ed ecco quindi episodi più cadenzati quali la buona "The Truth", avvalorata da una interpretazione brutale di un Novy per il resto un po' giù di tono rispetto ad altre sue performance passate. Un album vario, insomma, che però non dice niente di più di quanto non sia già stato ampiamente detto da Vader e compagni. Le buone idee, a livello di songwriting e arrangiamenti, non mancano (sentire l'esordio di "Another Being Wasted" per credere), ma per lasciare il segno occorre qualcosa di più, cosa che per ora non i Dies Irae non hanno. Insomma, buono, ma troppo anonimo, questo "The Sin War", un album che mi sento di consigliare solo ai die-hard fans del death estremo polacco.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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