In oltre dieci anni di onorata carriera,
"Vertigo" è solo il terzo album di lunga durata dei norvegesi
Koldbrann, fieri esponenti di quello che può solo definirsi come
true norvegian black metal.
Venuti fuori all'inizo del terzo millennio, i nostri hanno preferito la qualità alla quantità centellinando le uscite ed offrendoci prodotti sempre di elevato spessore.
Il nuovo lavoro, che era stato preceduto dal singolo
"Totalt Sjelelig Bankerott" dell'anno scorso, non fa eccezione e ci offre una manciata di brani diretti, violenti ed in linea con le caratteristiche del gruppo di Drammen, caratteristiche che faranno la gioia dei cultori del suono norvegese tradizionale.
A dire la verità
"Vertigo" presenta anche interessanti novità se paragonato agli esordi della band: il black metal dell'album si è imbastardito ulteriormente, fondendosi, in maniera evidente, col thrash, col rock e con uno spirito quasi punk che rende la musica sguaiata, oltre che oscura e violenta.
Ci troviamo in territori molto vicini a quelli degli ultimi
Satyricon, sebbene i
Koldbrann beneficino di un songwriting di livello e complessità superiore rispetto a Satyr e compagni e siano, per tanto, in grado di comporre brani si semplici e diretti, ma anche efficaci e quasi dolorosi nella loro furia iconoclasta.
La prova dei musicisti è di assoluto rilievo, tenendo presente il genere, la produzione è moderna ed in grado di esaltare ogni singolo suono rendendolo freddo e tagliente, i pezzi sono tutti ricchi di spunti interessanti e non si limitano solo ad essere violenti, ma sanno anche dipingere melodie oscure ed arcane come accade in
"Phantom Kosmonaut", a mio avviso la perla di questo lavoro, oppure sorprendere in
"Stolichnaya Smert" ricca di passaggi imprevedibili, e, in ogni caso, sanno essere sempre composizioni sopra la media.
Certamente i
Koldbrann, per quanto non possano fregiarsi del titolo di gruppo rivoluzionario o particolarmente originale, sono fra i migliori esponenti dell'attuale black metal norvegese ed autori, con questo
"Vertigo", di un album da non trascurare assolutamente.
Bravi.
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