Pur apprezzandoli in maniera più che degna, non sono mai riuscito a capire come mai gli
ex-Tumulus Sacramentum - e specialmente il loro primo album "
Far Away from the Sun" - abbiano finito con il conquistare lo status di cult band: probabilmente in questo caso è vera la teoria che se un disco si trova male perchè va fuori catalogo e le copie stampate sono esaurite diviene automaticamente raro, alla stregua di un raro gioiello da avere.
Con questa logica di fetenzie a prezzi esorbitanti il mercato è pieno, anche se come detto non è il caso dei Sacramentum che con questo debutto intitolato "Far Away from the Sun" (bel titolo, al tempo importante per un buon successo del disco) uscirono nel 1996 su
Adipocere Records, poi subito notati e reclutati da
Century Media, sulla scia del successo di bands come
Dissection, Necrophobic e Naglfar, al tempo cavalli di battaglia rispettivamente di
Nuclear Blast, Black Mark e Wrong Again Records (poi WAR).
La proposta musicale non è ancora blackened death metal come quella dei due dischi successivi, c'è molta più melodia ed apertura e lo stesso stile vocale di
Nisse Karlen (anche al basso e poi protagonista nei
Lord Belial) si pone perfettamente a metà tra lo screaming ed il growl, risultando piuttosto "piacevole" anche per un ascolto non impegnativo. La scuola classica di
Iron Maiden a livello di rifframa, specie nei licks e negli incroci chitarristici, la fa sempre da padrone: un plauso va alla grande sapienza ed al gusto dell'unico chitarrista
Anders Brolycke che purtroppo, Sacramentum a parte, è poi scomparso dalla scena musicale.
Completa la line-up il "famoso" polistrumentista
Nicklas Rudolfsson che, al contrario, ha militato in numerosissime formazioni come
Swordmaster, Deathwitch e Funeral Orchestra (a volte come batterista, a volte come cantante o chitarrista), fondando i deathdoomsters
Runemagick, ed ancora oggi sulla breccia con i suoi
Necrocurse, nuovamente dietro le pelli.
Oggi, nel suo antico splendore conferitogli da una meravigliosa cover ad opera dell'eccelso
Kristian Wahlin, autore di milioni di copertine di dischi death/black/power nonchè buon chitarrista di
Grotesque (prima incarnazione di
At the Gates) e
The Great Deceiver, e da una fascinosa produzione così pregna del sound di quei tempi, ottenuto agli
Unisound Studios di
Dan Swano (che si è anche occupato del remastering di questa ristampa della Century Media, senza snaturarne l'essenza), finalmente "
Far Away from the Sun" torna in catalogo respingendo con forza il concetto di cult-album, ovvero di album sfigato, poichè di qualità e bei ricordi qui dentro ce ne sono davvero molti.
Super consigliato a tutti gli amanti di "
Storm of the Light's Bane", che comunque rimane il capolavoro di questo movimento.