E dopo la recensione del nostro
Gandy riguardo l'edizione in doppio cd di questo nuovo live album dei
Gamma Ray è la volta della versione in DVD, anche questo doppio, di "
Skeletons & Majesties Live", ennesimo capitolo dal vivo della formazione capitanata da
Kai Hansen.
Personalmente non sono mai stato un amante dei dvd, intendendo quelli live: le emozioni di un concerto non sono assolutamente riproducibili nemmeno con un suono pazzesco e fedele o 100 telecamere sul palco e sebbene la produzione abbia svolto un egregio lavoro in questo "Skeletons & Majesties Live", dal punto di vista del trasporto video, non riesce davvero ad emozionare.
Dato che Andrea ha sviscerato in maniera approfondita la parte audio, mi soffermerò unicamente sulle emozioni, piuttosto latenti, che comporta la parte visiva di questo DVD: lasciatemi però dire che questo esperimento di ripescare i brani meno noti ed eseguiti nel corso della loro carriera, ottimo negli intenti, riesce a metà a causa della malsana scelta di alcun brani decisamente sottotono, a scapito di altri capolavori lasciati inspiegabilmente da parte: con questa strana logica trovano poco "
Wings of Destiny", "
Money" (ma ve prego!!!!), la troppo recente "
Rise" o "
Send Me a Sign", peraltro in una scandalosa versione acustica senza arte nè parte.
Stessa sorte infame tocca alla splendida "
Rebellion in Dreamland", anch'essa in versione acustica, roba che se vado ad un concerto dei Gamma Ray e non me la fanno plugged mi faccio esplodere dentro l'arena.
A PROPOSITO: la location.
Un pubblico di morti di sonno (
Pratteln, Svizzera...ma la prossima volta scegliete un posto mediterraneo!!!) in un posto che magari "dal vivo" va benissimo e dà una atmosfera calda e partecipativa, ma che nel televisore risulta oltremodo piccolo ma allo stesso tempo vuoto...tetto troppo alto, sala troppo corta... insomma televisivamente parlando non trasmette certo quella sensazione di essere nella calca del concerto e come detto il pubblico non aiuta, essendo praticamente tutti fermi, con un sacco di spazio tra una persona e l'altra...bah!!!
Come detto, dispiace l'assenza di pezzi vecchi e trascurati dal primo "
Heading for Tomorrow" o "
Sigh No More", ma anche "
Land of the Free" appare troppo messo in secondo piano in luogo di brani non all'altezza, come "
Time to Break Free" o "
Hold Your Ground".
Capitolo
Kiske e qui chiudo: per chi vi scrive,
Kiske è la voce di Dio. Con tutti i suoi casini, i suoi litigi, la sua spocchia, le sue dichiarazioni contro il metal, i suoi passi indietro, bastano due secondi dietro al microfono e passa tutto in secondo piano.
Premesso che
PER ME rimane il
miglior cantante della Terra anche oggi (dichiarazione assolutamente soggettiva su cui influisce in maniera pazzesca la mia adorazione per Lui), la sua voce dal vivo è PEGGIORATA in maniera allucinante e sebbene ogni tanto piazzi l'acuto vincente sta perdendo molto: se poi aggiungiamo il fatto che talvolta vada fuori tonalità o sbagli il tempo di inserimento beh... comunque, gli perdono anche questo, d'altronde lui per me è Dio.
Però...scusate, io non ce la posso fà.
Sono passati tanti anni, troppi, ma io non ce la posso fà.
Tutti gli altri sono in magliettina sbracciati, entra Lui sul palco...
giacchetto di pelle come se stessero suonando al Polo Sud, camicina da impiegato alle poste, papalina di lana sulla testa - ahimè - completamente pelata e grasso pallato come se avesse fatto 10 cene di capodanno tutte insieme. Impacciatissimo sul palco, pressochè fermo, sempre inchiodato sotto sforzo, paonazzo.No, scusate, e tre, non ce la posso fà.
Non potete infrangere così, per l'ennesima volta, tutti i miei ricordi, tutta la mia giovinezza, tutta la mia vita.
Parlo così, con amarezza e dolore, perchè LO AMO e non perchè lo dileggio.
Io non riesco a reggere alla prova del tempo.
LUI per me rimarrà sempre simpaticissimo, magro, biondissimo e bellissimo, con una voce d'acciaio, altissima e perfetta, agile a saltellare in mezzo alle zucche disseminate sul palco: questi finti ologrammi creati con lo scopo di ingannarmi non funzionano, il vero Kiske è da qualche altra parte a cantare in maniera impeccabile, con tutti i suoi capelli, magari a Edinburgo o Manchester, insieme ad
Ingo.
E mò basta sennò mi metto a piangere.