I gruppi della High Roller Records hanno in comune la precisa aderenza a modelli del passato, dei quali riprendono stile, caratteristiche, pregi e difetti. Anche nel caso degli svedesi
Witchgrave, il primo brano è rivelatore; con quel mid-tempo da marcia militare e la voce rauco-satanica può venire in mente un solo nome: Venom.
Ebbene sì, l’inizio di questo album pare un estratto minore di “Welcome to hell” o “Black metal”, titoli che hanno segnato la storia di un genere musicale. Ma il pezzo successivo, “The virgin must die”, chiarisce meglio le coordinate del lavoro: anni ’80, nwobhm alla maniera di Atomkraft, More o Warfare. Stile grezzo, diretto, bellicoso, sempre molto vicino a Cronos e soci.
Poco più avanti, in “The apparition”, gli scandinavi, ai quali evidentemente non importa di sembrare derivativi o meno, citano anche i Mercyful Fate ed il falsetto di King Diamond. In una mezz’oretta viene fatto lo stringato riassunto degli albori dell’heavy metal, perlomeno per quanto riguarda la corrente che all’epoca veniva considerata “estrema”.
Per questa band vale lo stesso commento fatto per i labelmates Witchburner, thrashers tedeschi, cioè che riproporre quasi identiche cose fatte meglio già trent’anni fa, sembra proprio avere poco senso. Ai Witchgrave (streghe in tutte le salse..) mezzo punto sopra la sufficienza perché i gruppi citati erano tra i miei preferiti, ma in questo c’è forse un pizzico di nostalgia.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?