La rabbia non si è certo affievolita.
Anzi, nei tre anni che sono passati da "Lost in the Darkness", i
Savior From Anger ne hanno probabilmente accumulata pure dell'altra, che hanno convogliato nel loro secondo album, "Age of Decadence" (anche il titolo è già un
programma), come ben testimonia la maggior parte delle canzoni che ne fatto parte, facilmente riconducibili a quello US Power assicurato da formazioni come Vicious Rumors (e da un loro brano nasce il nome del gruppo), Metal Church o Reverend.
Il compito di smorzare i toni spetta alla ballad "Warrior Princess", che comunque non va al di là dell'ordinario, ma danno una mano anche i chiaroscuri e gli scatti di una "To Fall" decisamente più interessante e riuscita.
Prima di tornare agli aspetti più
Heavy & Speedy del disco, dobbiamo segnalare come a suonare su "Age of Decadence" siano rimasti i soli Michele Coppola e Marco Ruggiero, con quest'ultimo, sempre più leader del gruppo, ad occuparsi non solo delle parti di chitarra, ma anche di quelle di basso e sopratutto delle vocals, un campo in cui mostra una buona predisposizione e discreti risultati, dato che
rischia solo in alcuni passaggi, che lo portano pericolosamente vicino ai suoi limiti.
Altri limiti... quelli di velocità, sono invece bellamente superati da canzoni come l'opener "Deathburst", "Concatenation" (che ha qualcosa dei primi Anthrax) o la thrashy "Bloodline", tutte quante in grado di sfidare la già citata "To Fall" e l'altrettanto valida "Bullet Hole Hunger", per il primo posto di un ipotetico
podio.
E restando in tema, dobbiamo riconoscere ai Savior From Anger di aver superato senza patemi la prova del loro secondo album.
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